Pastiglie freno: meglio organiche o sinterizzate? Quale è la differenza? Cosa monto? Oggi cerchiamo di risolvere un dubbio che accomuna tutti noi biker.
Iniziamo dalle caratteristiche: come è facile intuire una delle differenze principali tra le pastiglie freno organiche e sinterizzate sta proprio nella composizione della
piastra. Le prime hanno lo strato di materiale che va a contatto con il disco composto da materiale organico come gomma naturale, carbonio o
kevlar e resine. Le sinterizzate invece hanno una composizione strutturale diversa. La pastiglia viene ottenuta tramite un processo detto di sinterizzazione (da qui il nome) e la mescola è quasi totalmente composta da metalli.
Al di là della composizione le pastiglie freno organiche e sinterizzate sono studiate per usi differenti. Le prime hanno una maggiore potenza frenante a freddo, perché la composizione della pastiglia più tenera fa sì che questa aderisca al disco perfettamente. Con l’aumentare delle temperature però l’efficienza della frenata diminuisce. Le pastiglie freno sinterizzate generano la maggior efficienza in frenata a caldo. A causa della composizione metallica, le pastiglie sinterizzate richiedono alte temperature per far sì che il metallo aderisca bene al disco.
Quando è meglio utilizzare pastiglie organiche e quando le sinterizzate?
Sicuramente le pastiglie organiche vanno utilizzate su moto e scooter che non raggiungono alte temperature. Quindi mezzi di piccola cilindrata, enduro o mezzi da città. Questi solitamente richiedono una frenata lenta e a basse velocità devono frenare con forza. Le sinterizzate vanno invece montate su moto sportive e di alte cilindrate (soprattutto quelle utilizzate in pista).